Sandra Ceciarini

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Le città africane senza bambini di strada

E’ per questo progetto di Città e Governi Locali Uniti d’Africa (CGLUA) e della sua rete delle donne elette, REFELA, che lavoro attualmente.

Ringrazio il Segretario Generale di CGLUA (1), Jean Pierre Elong Mbassi, per il quale questo progetto ha un’importanza particolare, di avermi chiesto di accompagnare CGLUA e REFELA su questo tema, in quanto esperta.

 

Le Nazioni Unite stimano che nel mondo di oggi 150 milioni di bambini vivono nella strada. 50 milioni di essi sono in Africa. Varie sono le cause: la povertà e l’incapacità delle famiglie a nutrirli, la separazione dei genitori e la destrutturazione dei legami familiari, le conseguenze degli spostamenti della popolazione dovuti all’urbanizzazione, alle guerre, alle catastrofi naturali..

 

Gli esperti distinguono due categorie di bambini che vivono per la strada: i bambini di strada, che hanno la strada come domicilio, di giorno come di notte, poichè non hanno una famiglia o una casa dove poter tornare la sera ed i bambini che vivono nella strada, i quali hanno la strada come luogo di vita durante il giorno, esercitando vari lavori e mestieri, ma che hanno ancora dei legami familairi ed un tetto dove tornare la sera.

 

I bambini di strada, che hanno la strada come unica dimora, sono esposti a tutte le intemperie, ad ogni specie di violenza e sevizie, spesso sessuali, ad ogni genere di scambi e ricatti, al consumo della droga, alla prostituzione, alle malattie e all’insalubrità, all’AIDS. Vivono nell’insicurezza permanente e la loro presenza aumenta a sua volta l’insicurezza delle città in cui vivono.

 

Il fenomeno ha iniziato ad essere studiato in America Latina, più in particolare a Rio de Janeiro, dal sociologo Riccardo Lucchini, ma si è sviluppato ovunque nel mondo parallelamente al fenomeno dell’urbanizzazione. In Africa, la regione in cui l’urbanizzazione è oggi in più rapida espansione, il numero dei bambini di strada è aumentato enormemente nel corso degli ultimi anni, in modo allarmante in alcuni paesi, e costituisce oggi una questione che non puo’ più essere ignorata.

 

Per questo motivo CGLU Africa e la sua rete di donne elette, REFELA, vogliono portare il tema dei bambini di strada al centro del dibattito dei sindaci e dei responsabili locali Africani.

 

La situazione dei bambini di strada riguarda direttamente le città e le autorità locali del continente Africano che devono trovare una risposta a questo dramma, che è umano e sociale al tempo stesso. Perchè rimette in causa la coesione sociale e la risoluzione che la comunità internazionale ha espresso con l’Agenda 2030 di non lasciare indietro nessuno. Gli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 riguardano i bambini attraverso ciascuno dei 17 obiettivi, alcuni direttamente ed altri più indirettamente, ma ognuno di essi preclude l’esistenza di bambini non aventi nessun diritto in questo mondo.

 

I bambini di strada sono in rottura con il mondo, con la loro famiglia, con il loro ambiente, con la società. Abbandonati dalla famiglia per mancanza di mezzi, allontanati, talvolta cacciati perchè diversi da cio’ che la cultura della società impone, vengono perseguitati. Sono oggetto di traffici e mercati proibiti e si trovano facilmente in situazioni e contesti che oltrepassano la capacità di capire di un bambino.

 

A questi bambini non viene riconosciuto nessun diritto, nè dalla famiglia, nè dalla società, nè dai governanti del loro paese. Le loro condizioni di vita non sono tollerate dalla Convenzione dei Diritti dei Bambini che l’Assemblea Generale dell’ONU ha approvato nel 1989, nè dalla Carta Africana dei Diritti e del Benessere del bambino adottata dai capi di Stato e di governo dell’OUA (Organizzazione dell’Unione Africana) nel 1990, che sono testi fondamentali riguardo ai diritti dei bambini in Africa.

 

I responsabili politici hanno un dovere, delle responsabilità verso questi bambini; devono assumersi l’impegno di farli uscire da questa situazione, di offrir loro un’opportunità, di aiutarli a creare un legame con il mondo, di dar loro una speranza.

 

I responsabili locali sono coloro che sono più vicini a questi bambini. Sono nella posizione migliore per poterli aiutare poichè toccano con mano la loro realtà, conoscono la loro vita quotidiana. Sono loro che possono apportare delle soluzioni concrete al dramma quotidiano di questi bambini, costruire un posto di accoglienza dove questi bambini possano dormire, trovare da mangiare e da bere, possano aiutarli a riavere un posto nella società attraverso la scolarizzazione, l’educazione, la formazione professionale. Infine possono offrir loro un’assistenza sanitaria ed un accompagnamento psicologico personalizzato.

 

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Le donne elette Africane che fanno parte di CGLUA, che hanno costituito REFELA per essere e lavorare in rete, hanno preso l’iniziativa di agire concretamente per offrire una vita quotidiana migliore, un avvenire più felice ai bambini di strada delle città africane.

 

Le donne elette sono anche delle mamme, hanno una sensibilità materna, hanno una conoscenza ed un rapporto ai bambini che è proprio ad ogni donna. Come madri non possono accettare che questi bambini siano in balia della strada. Sanno cosa una madre deve dare a un figlio. Sanno anche cio’ che la società, quello che le istituzioni pubbliche, devono dare ad un bambino. Sono decise ad impegnarsi per portare i bambini africani via dalla strada ed offrir loro una vita degna di un essere umano.

 

Da qui al 2050 una nascita su tre sarà in Africa e quasi un bambino di meno di 18 anni su tre sarà Africano; da qui al 2025 la popolazione di bambini dell’Africa sub-sahariana aumenterà di 130 milioni e al di là del 2030 l’Africa Sub-sahariana sarà la regione che conterà il più gran numero di bambini di meno di 18 anni. Eppure, se il tasso di mortalità dei bambini di meno di 5 anni è diminuito del 45% fra il 1990 e il 2012 secondo l’Unicef, la metà dei decessi di bambini di meno di 5 anni nel mondo (6,6 milioni) è ancora in Africa. Più della metà dei bambini che non vanno a scuola nel nostro pianeta (circa 35 milioni) vivono in Africa.

 

E’ in questo contesto che le donne elette di REFELA e di CGLU Africa, si sono fissate un obiettivo: che l’Africa veda diminuire almeno del 30% il numero dei bambini di strada nelle città africane, fino al giorno in cui nelle strade non si vedranno più bambini che dormono per terra e che sono alla ricerca di un centesimo per sopravvivere ma dei bambini che giocano, vanno a scuola e sorridono alla vita.
Le città, le autorità locali non potranno risolvere da sole tutti i problemi legati alla situazione dei bambini di strada. Occorre una risposta collettiva, solidare e della società tutta. CGLU Africa e le donne di REFELA desiderano chiamare tutti gli attori e le attrici decisionali, a tutti i livelli di governance, a lavorare con loro, collaborare, cooperare ed unire le loro forze per realizzare questo obiettivo.

 

La prima tappa di questo progetto è di realizzare una cartografia contenente dei dettagli del contesto socio-economico, la legislazione e le politiche che riguardano i bambini in ogni paese africano e di identificare le iniziative esistenti riguardo ai bambini di strada. Questa cartografia permette a CGLU Africa di avere una fotografia della situazione dei diritti dei bambini nei paesi membri e di adottare le misure necessarie in funzione della realtà.

 

La tappa seguente è quella di determinare la strategia ed il metodo di lavoro appropriato per rispondere a questa sfida. Le donne elette locali africane, che fanno aprte di REFELA, vogliono incoraggiare le città e le regioni Africane ad impegnarsi accanto a loro, ad essere solidali di questa causa, ad agire per offrire almeno un tetto ai bambini di strada delle città africane, e se possibile aiutarli a costruire un avvenire migliore.

 

Questi bambini sono il nostro futuro, dell’Africa e del nostro pianeta, poichè la popolazione africana raddoppierà da qui al 2050 e rappresenterà un quarto della popolazione mondiale.

 

“Siamo colpevoli di numerosi errori e di tantissimi sbagli, ma il nostro crimine più abominevole è quello di abbandonare i bambini, di trascurare quella che è la fonte stessa della vita. Tante cose di cui abbiamo bisogno possono attendere, ma non i bambini. Non possiamo dire a bambini domani perchè tutti i bambini si chiamano oggi” , cosi diceva Gabriela Mistral la famosa poetessa Cilena, premio Nobel della letteratura nel 1945.

 

1)CGLU Africa è la Sezione Africana dell’Organizzazione mondiale dei poteri locali CGLU che ha sede a Rabat. Per maggiori informazioni vi invito a visitare il sito: www.afriquelocale.org

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