Dopo Durban
Di ritorno da Durban, dove si è svolto il VI Congresso della CGLU , l’organizzazione mondiale degli enti locali e regionali che ha visto riuniti rappresentanti di tutto il mondo insieme ad altre organizzazioni ed Istituzioni internazionali. Un nuovo Presidente è stato eletto, Mohammed Boudra, Sindaco di Al Hoceima, che succede a Parks Tau, ex-sindaco di Johannesburg, che ci ha accolti nel suo bellissomo paese, il Sud Africa.
Ho il piacere e l’onore di lavorare per CGLU come consigliere speciale esperta delle questioni di genere e tengo a ringraziare la segretaria generale di CGLU, il suo segretariato e tutta la grande famiglia municipalista mondiale per la loro fiducia ed il loro spirito di impegno collaborativo. E’ un compito importante ed allo stesso tempo una grande chance, in un momento in cui il tema dell’uguaglianza fra uomo e donna costituisce un tema centrale per l’agenda dell’organizzazione con la messa a punto di una strategia appropriata e del contributo ai dibattiti su Pechino+25 che si svolgeranno alle Nazioni Unite nel marzo 2020.
La questione dell’uguaglianza di genere occupava un posto importante all’interno di una delle organizzazioni fondatrici di CGLU, IULA , la quale nel 1998 aveva lanciato la Dichiarazione mondiale sulle donne nei poteri locali. Questo impegno è stato confermato al momento del Congresso fondatore di CGLU, nel 2004 a Parigi, attraverso l’intervento di vari membri fra i quali voglio qui ricordare delle donne come Vicenta Bosch Palanca, Presidente della Commissione delle elette locali e regionali del CCRE (la sezione europea di CGLU) all’epoca, che ci ha purtroppo lasciati troppo presto. Vicenta era stata la voce delle donne Europee e del mondo al Congresso di Parigi con uno slogan divenuto celebre : « le donne sono la metà della terra e la metà del cielo ; vogliamo la metà del potere ! ».
La Commissione per l’uguaglianza di CGLU fu cosi’ costituita ed ha continuato a portare il messaggio per l’uguaglianza fra uomini e donne all’interno dell’organizzazione mondiale dei poteri locali. Presieduta da Anne Hidalgo, che ha accolto a Parigi nel 2013, una grande conferenza delle donne elette del mondo, la Commissione ha ottenuto l’instaurazione delle quote negli organi dirigenti dell’organizzazione ed il diritto, per la sua Presidente, di far parte della co-presidenza di CGLU.
Le quote hanno già dato dei risultati. La sezione Europea, dove sono stata responsabile del dossier di CGLU per tanti anni (e che ha contribuito in modo importante allo sviluppo di un forte impegno in favore dell’uguaglianza nella nuova organizzazione mondiale), puo’ essere fiera oggi di rispettare le quote stabilite dal regolamento di CGLU – 40% delle donne nel 2019. I progressi della sezione africana sono anch’essi incoraggianti. Questi progressi sono la prova della necessità di una forte volontà politica per poterli raggiungere, come quelle del segretario generale della sezione europea e di CGLU Africa, circondati da un movimento di donne forte come è il caso in Europa (dove il CCRE lavora su questo da anni) ed in Africa (con REFELA).
« Cities are listening » : era il titolo del Congresso di Durban
i cui dibattiti erano organizzati in « tracks » (blocchi) : il blocco statutario, riservato ai membri riuniti intorno alle sezioni regionali, « Local4action », che rappresentava lo spazio aperto a tutti, il Town Hall, dedicato al partenariato con la società civile ed infine l’Assemblea, alla quale potevano partecipare tutti i rappresentanti degli enti locali e regionali. Numerose sessioni sulla questione del genere si sono svolte durante ognuno dei 4 tracks, organizzate dai membri, dalla società civile o da altre organizzazioni. Una sessione speciale è stata organizzata da CGLU su Pechino + 25, con un dibattito sul ruolo degli enti locali e regionali nella parità di genere ; un altro dibattito molto seguito ha portato sulla realizzazione dell’obiettivo 5 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, riguardante anch’esso l’uguaglianza di genere.
Tutte queste sessioni sono state particolarmente ricche e vivaci, grazie alla partecipazione delle donne e degli uomini eletti di tutti i continenti, con un’esperienza di vita e culture diverse. Il tema della rappresentazione equilibrata delle donne e degli uomini nella presa di decisione è stato un tema ricorrente ma anche quello dei servizi a favore delle donne, dell’organizzazione dello spazio pubblico, del ruolo delle donne per lo sviluppo , della lotta contro la violenza alle donne cosi come il peso degli stereotipi e delle culture nella nostra società.
Il Congresso di Durban ha segnato la vita e l’organizzazione di CGLU con l’annuncio, al Consiglio Mondiale, di una linea di bilancio dedicata alla parità di genere e alle questione delle donne nel mondo. Si tratta di una « première » nella vita di una organizzazione come CGLU, una prima tappa di un processo crescente in cui, credo, il forte impegno della segretaria generale, Emilia Saiz, è fondamentale e porta i suoi frutti.
La concezione di una strategia globale per l’uguaglianza di genere è stato il moi primo compito per il quale ho iniziato a lavorare a CGLU. Un compito che si rivela centrale nella definizione degli obiettivi e del programma di lavoro con un ruolo cruciale per le sezioni regionali a breve, medio e lungo termine. Una prima riunione informale si svolse durante il Consiglio Mondiale di Madrid, nel novembre del 2018, ed ha permesso di definire le grandi assi della strategia che sono state poi dibattute con i membri nel corso delle riunioni che sono seguite.
Al momento la strategia è, secondo me, ormai definita nel suo contenuto globale. Conoscendo gli ostacoli e le reticenze che l’applicazione dell’uguaglianza di genere provoca, è fondamentale che i membri aderiscano totalmente a questa strategia e che se ne possano appropriare perche possa diventare una realtà al loro livello, nelle varie sezioni regionali di CGLU. Un piano d’azione per il 2020 è stato approvato, il quale prevede delle iniziative specifiche a livello regionale e da parte dei gruppi di lavoro e el commissioni tematiche di CGLU. Per questo vogliamo darci del tempo perchè questa strategia sia una vera e propria « road map » per tutti i membri.
Intanto constatiamo un interesse crescente da parte dei membri e degli attori di CGLU che desiderano partecipare veramente a questo lavoro. Si tratta di un grande passo in avanti. Il presidente appena eletto ha nominato Ada Colau, Sindaca di Barcellona, come rappresentante speciale presso le Nazioni Unite, sulla questione dello sviluppe sostenibile, di cui la parità di genere fa parte. Cio’ non puo’ essere che di buon augurio per la preparazione dei dibattiti di Pechino + 25 sulla condizione delle donne nel mondo che si terranno a New York a marzo, durante la sessione speciale delle Nazioni Unite.
Nel 2000, quando avevo coordinato la delegazione europea ai dibattiti di Pechino + 5, abbiamo ottenuto il riconoscimento degli enti locali e regionali come attori chiave per l’attuazione del Piano d’azione di Pechino. Oggi si tratta di valutare a che punto siamo. Dobbiamo preparare questo dibattito e fare in modo che gli enti locali e regionali siano pienamente riconosciuti nell’architettura delle Nazioni Unite come livello decisionale fondamentale per migliorare la vita quotidiana delle donne, che rappresentano la metà della popolazione mondiale.
Questo obiettivo è parallelo alla realizzazione dell’obiettivo 5 dell’agenda 2030 dell’ONU, che porta sull’uguaglianza di genere. UN Women fornisce ogni anno dei dati per misurare i progressi verso questo obiettivo. Eccone alcuni per il 2019:
- 49 paesi del mondo non dispongono di leggi per proteggere le donne dalla violenza domestica ;
- 39 paesi impediscono alle ragazze di godere dei diritti di eredità, a vantaggio del figlio ;
- Secondo i dati provenenti da 87 paesi, il 20% delle ragazze e delle donne di meno di 50 anni ha subito delle violenze fisiche e/o sessuali inflitte da un partner intimo nel corso degli utlimi 12 mesi ;
- Ogni anno le pratiche deleterie come il matrimonio di bambini privano della loro infanzia 15 milioni di ragazze di meno di 18 anni nel mondo ;
- Le donne assumono 2,6 volte più di compiti familiari e di lavori domestici non remunerati rispetto agli uomini ;
- Benchè le donne accedano di più oggi ai posti di decisione politica, specialmente grazie alle quote, esse occupano ancora solamente il 23,7% dei seggi nei Parlamenti nazionali, una percentuale ben lontana dalla parità.
La lista è lunga ; conferma che il cammino è arduo e la lotta difficile. CGLU è impegnata in questa battaglia. Ho l’onore di apportare il moi contributo, le mie conoscenze, la mia esperienza, ed il piacere di lavorare con un’équipe e con dei membri impegnati a costruire un mondo più giusto, più equitabile, dove ci sia una vita migliore per tutti. Potrete seguire tutto cio’ su queste pagine..