Peter Knip : Directeur de VNG International
Peter Knip dirige VNG International, l’Agenzia di cooperazione internazionale dell’Associazione dei Comuni Olandesi (VNG). E’ anche Presidente della Fondazione « The Hague Academy for Local Governance » e del gruppo di lavoro « Capacity and Institutions Building » di CGLU, l’organizzazione mondiale degli enti locali.
Ha ideato, sviluppato e implementato vari programmi e progetti nazionali ed internazionali nel campo delle riforme della pubblica amministrazione locale, del decentramento e della cooperazione internazionale decentrata. Ha una lunga esperienza nella direzione dei progetti, nella formazione e l’educazione e nel lavoro di ricerca. Il rafforzamento delle associazioni di comuni e degli istituti di formazione per la democrazia locale è stato il fulcro della sua attività di sostegno internazionale. La promozione dei poteri locali democratici e l’azione municipale per la pace, i diritti umani e la riduzione della povertà sono sempre stati all’ordine del giorno di Peter Knip. E’ uno specialista dei poteri locali, della cooperazione municipale internazionale, della partecipazione dei cittadini e della politica di comunicazione.
Ho sempre apprezzato Peter per le sue conoscenze e la sua maniera semplice e concreta di analizzare le cose e le situazioni. Abbiamo lavorato insieme per anni. Il suo contributo è stato essenziale al riconoscimento del ruolo degli enti locali a livello internazionale e nella cooperazione allo sviluppo. Ho imparato da Peter tante cose, grazie anche al suo generoso sostegno che è sempre pronto a dare nei momenti in cui ce ne é bisogno. Desidero ringraziarlo per questo e per questa intervista che ha molto gentilmente accettato di fare anche se so che la sua agenda è sempre super impegnata ! Vi invito a leggerla, sicura che vi troverete delle osservazioni interessanti !
SC 1. Caro Peter : hai una lunga e profonda esperienza della cooperazione internazionale, in particolare per cio’ che riguarda gli enti locali : perchè pensi sia importante oggi partecipare alla cooperazione internazionale, sopratutto per gli enti locali e le loro associazioni ?
P. KNIP : Le grandi sfide del nostro mondo, identificate nei nuovi obiettivi dello Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, richiedono una collaborazione internazionale intensa, non solo a livello degli Stati ma anche per cio’ che riguarda gli enti locali e regionali, il mondo economico, le organizzazioni scientifiche e le ONG. Fra la gente, fra me et te. Perchè l’isolamento, il conflitto e la separazione crescente fra i popoli di culture diverse non rende certo il nostro mondo un posto migliore per i nostri figli.
Gli enti locali e regionali e le loro associazioni stanno affrontando un numero crescente di compiti e responsabilità dovute alle richieste dei cittadini, ai processi di decentramento, alla crescita urbana, alla trasformazione rurale e ai fabbisogni dello sviluppo territoriale. La cooperazione internazionale, lo scambio di conoscenze e di buone pratiche, ci aiuteranno a far fronte a queste sfide.
SC 2. Sei il Direttore di una delle più importanti organizzazioni di enti locali in Europa attive nel campo della cooperazione allo sviluppo : quali sono le sfide che gli enti locali Europei devono affrontare oggi a questo proposito ?
P. KNIP : Per me è davvero un privilegio rappresentare l’Agenzia Internazionale del VNG (l’associazione dei Comuni Olandesi), la quale si è sviluppata negli anni grazie all’appoggio dei poteri locali Olandesi della missione internazionale dell’associazione e cioé a contribuire al rafforzamento della democrazia locale nel mondo. Detto questo dobbiamo riconoscere che la partecipazione dei comuni alla cooperazione allo sviluppo ha attraversato serie difficoltà negli ultimi quindici anni : i tagli economici, la tendenza dei politici locali a guardarsi più in dentro che fuori, il venire meno del sostegno della gente al partenariato con i paesi in via di sviluppo, la mancanza di risultati tangibili dovuti ad una cooperazione decentrata insufficientemente professionalizzata e l’assenza di sostegno dei governi centrali, degli attori politici nazionali, hanno diminuito l’interesse a partecipare alla cooperazione allo sviluppo.
Oggi pero’ c’è un cambiamento nell’aria ! Sempre più enti locali e regionali capiscono che non possono risolvere i loro problemi da soli.Le sfide dello sviluppo locale sono strettemente legate ai problemi globali.
Si rendono conto di quanto possono trarre dalle esperienze altrui, come dal lavoro in rete e dai contatti innovativi con altri enti locali e regionali possano trarre investimenti e creare opportunità economiche. La cooperazione allo sviluppo è sempre più considerata come un processo reciproco che porta vantaggi a tutti i partner coinvolti.
SC 3. Negli ultimi anni sono stati raggiunti buoni risultati per quanto riguarda il riconoscimento del ruolo degli enti locali nella cooperazione allo sviluppo da parte dell’Unione Europea, con la conseguente possibilità, per gli enti locali, di accedere ai programmi Europei. Pensi ci siano ancora dei progressi da fare da parte della Commissione Europea ? Se si’, quali ?
P. KNIP : Credo che le politiche europee formulate nella Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo « Rafforzare gli enti locali nei paesi partner per una migliore governance e dei risultati di sviluppo più evidenti » contenga delle proposte molto avanzate. Da una parte c’è un chiaro riconoscimento del ruolo che svolgono i poteri locali e regionali dei paesi partner dell’Unione Europea nello sviluppo di quei paesi. Dall’altra è chiaro che i governi locali e regionali dei paesi membri dell’UE e le loro associazioni nazionali, europee ed internazionali sono dei partner importanti per le capacità di sviluppo dei loro omologhi nei paesi in via di sviluppo. Tutto cio’ si riflette nell’accordo di partenariato strategico che l’UE ha firmato nel gennaio del 2015 con le 5 associazioni internazionali di enti locali (UCLG, UCLG Africa, Platforma/CCRE, AIMF e CLGF). Le nuove tappe che la Commissione Europea potrebbe percorrere in questo campo sono : l’implicazione strutturale dei poteri locali e regionali dei paesi partner nella definizione dei programmi nazionali e regionali che sostiene l’Unione Europea cosi’ come nella cosidetta programmazione congiunta con i paesi membri, nel fermo intento di far si’ che gli enti locali e regionali dei paesi europei e le loro associazioni possano mettere a disposizione dei paesi partner la loro esperienza nell’implementazione dei programmi geografici della Commissione.
SC 4. Quali pensi siano le questioni più urgenti dello sviluppo al giorno d’oggi ?
P. KNIP : La responsabilità e la rendicontazione, l’affrontare le cause dei conflitti, il rafforzamento delle capacità degli Stati e degli enti locali e regionali al finaziamento dello loro sviluppo, l’applicazione di legislazioni importanti come quella del cadastro e della protezione della proprietà, le politiche di anti-corruzione e la protezione dei diritti umani ; tutto questo ovviamente nell’obiettivo di combattere la povertà e diminuire il divario crescente fra ricchi e poveri di questo mondo.
SC 5. Pensi che l’Unione Europea possa importante per spingere al decentramento nei paesi partner ? Come ?
P. KNIP : Partecipo alla promozione del decentramento e al rafforzamento delle capacità degli enti locali e regionali da 25 anni. Sono propenso a credere che non dobbiamo imporre dei modelli di amministrazione ad altri paesi. L’UE puo’ essere orgogliosa di poter mostrare e condividere eccellenti risultati di politiche di decentramento nei vari paesi membri. I principi dell’autonomia locale contenuti nella Carta Europea per l’autonomia locale del Consiglio d’Europa puo’ ispirare i leader dei paesi partner dell’Unione. Ed è ovvio che l’UE deve usare l’aiuto allo sviluppo per sostenere i governi centrali cosi’ come i poteri locali dei paesi partner ad iniziare veri e propri processi di riforma dell’amministrazione pubblica e di decentramento.
SC 6. In conclusione : l’Unione Europea è oggi il primo finziatore mondiale dello sviluppo. Quale ruolo pensi l’Europa dovrebbe svolgere in modo più efficace per costruire un mondo migliore per tutti ?
P.KNIP : Prima di tutto l’Unione deve investire nella propria legittimità internazionale. Senza un sentimento di appartenenza Europea sufficiente da parte dei cittadini dei singoli stati, senza una presa di coscienza dei vantaggi della cooperazione europea ed un’ Unione dotata di Istituzioni forti, senza una sufficiente legittimità democratica al suo interno, l’Europa non puo’ contribuire veramente a costruire un mondo migliore per tutti. Ma in presenza di questi elementi, e grazie alla sua lunga tradizione dell’autonomia locale e del decentramento l’Europa puo’ rafforzare notevolmente il suo ruolo internazionale per la costruzione di un mondo migliore e coinvolgere in questo processo, in modo più strutturale, anche gli enti locali e regionali.
L’intervista con Peter si è svolta il giorno prima del Brexit ! Oggi sappiamo che il Regno Unito ha scelto, tramite il voto al referendum, di lasciare l’Unione Europea. Mi sembra che le parole di Peter spieghino bene l’importanza che la cooperazione internazionale assume oggi. Quella cooperazione che inizia proprio, per noi cittadini Europei, all’interno dell’Unione !