Le donne in politica in Europa
Dieci anni dopo, ho avuto il piacere di condurre la riflessione del CCRE su « Le Donne in Politica in Europa » con dei dati sulla presenza delle donne nella vita politica locale che solo il CCRE, con le sue sezioni nazionali, puo’ fornire.
Dieci anni dopo, ho avuto il piacere di condurre la riflessione del CCRE su « Le Donne in Politica in Europa » con dei dati sulla presenza delle donne nella vita politica locale che solo il CCRE, con le sue sezioni nazionali, puo’ fornire.
Il CCRE aveva iniziato questo lavoro negli anni ’90, con un progetto, presentato nel quadro del IV programma di azione comunitaria per le pari opportunità delle donne e degli uomini, di cui ero responsabile e che ci ha dato l’opportunità di studiare e misurare la presenza delle donne nella vita politica locale in Europa.
Abbiamo ripetuto questo esercizio nel 2008, in occasione della Conferenza di Pisa sulla Carta Europea per l’uguaglianza degli uomini e delle donne nella vita locale che aveva celebrato il 25° anniversario della prima Conferenza svoltasi a Pisa nel 1983.
Cosa ci dice sulla situazione di oggi la ricerca pubblicata dal CCRE, sulla base dei dati raccolti ?
Le donne rimangono sottorappresentate a tutti i livelli di potere, fra i quali il livello locale. I progressi sono evidenti, ma la parità è ancora lontana. Vediamo le cifre !
A livello dei consigli municipali. La proporzione media di donne elette in Europa è del 29% mentre era del 23,4% nel 2008. Una media che corrisponde alla proporzione delle donne presenti a livello dei parlamenti nazionali in Europa oggi (26,9%), ma che è inferiore alla proporzione delle donne al Parlamento Europeo (40,3%).
La situazione varia da un paese all’altro. I paesi in cui le donne sono più rappresentate al livello locale sono l’Islanda (47,2%), la Svezia (43,1%), l’Ucraina, (41,7%), la Francia (40,3%). I paesi nordici sono quelli che contano più donne a livello della decisione locale, anche se pure in questi paesi la proporzione è inferiore al numero delle donne al Parlamento Europeo e nei parlamenti nazionali. Ma in termini di evoluzione, è l’Albania il paese che ha visto aumentare di più la percentuale di donne elette locali passando dal 12,3% al 34,8%. In seconda posizione troviamo il Montenegro, che è passato dall’ 11,4% al 30,2% ed in terza la Croazia, passata dall’ 11,3% al 26,3%.
Se il numero delle donne nei consigli municipali è indice della partecipazione delle donne alla presa di decisione locale,
il numero delle donne sindaco indica la posizione delle donne nella leadership politica. Ma la posizione delle donne sindaco rimane molto inferiore alla proporzione delle donne elette.
La media in Europa è del 15,4%. Tre paesi sembrano distinguersi : l’Islanda ancora, con 36,1% di donne sindaco, la Svezia con 32,1% e la Finlandia con 30,5%. Solamente tre di questi paesi sono al di sopra del 30%. Nel 2008 nessun paese oltrepassava questa percentuale. Fra i paesi nei quali si osserva un’evoluzione importante delle donne sindaco tre sono in testa : l’Ucraina che passa dal 5,7% al 23% ; l’Albania che passa dall’1,6% al 14,8% e l’Estonia dal 4% al 15,2%.
Solamente 8 paesi sui 41 analizzati nella ricerca hanno oggi una donna sindaco nella loro capitale : la Bulgaria con Sofia, la Francia con Parigi, l’Italia con Roma, il Lussemburgo con la capitale dello stesso nome, la Norvegia con Oslo, i Paesi Bassi con Amsterdam, la Romania con Bucarest e la Svezia con Stoccolma.
Da notare che sui 41 paesi studiati, 14 impongono le quote a livello locale. Questi paesi hanno più elette al livello locale (31,5% contro 27,7% per i paesi che non hanno quote) ma hanno sopratutto conosciuto una forte media di progressione (+ 8,7%).
Nei paesi dotati di consigli regionali la differenza è simile a quella descritta a livello locale, passando dal 13,9% in Slovacchia al 49% in Francia. In Europa in 26 paesi si svolgono le elezioni regionali. Le donne sono fortemente rappresentate in Francia (49%), Svezia (48,2%), Spagna (45,4%), Finlandia (45%), Norvegia (44,4%), Belgio (43,2%).
Anche in questo caso la proporzione di donne Presidenti di regione è più bassa : in Francia sono 16,7% ; in Finlandia 21,1%. In media ci sono 30,9% di donne elette al livello regionale e 18,4% al livello della presidenza.
La ricerca ha voluto fare un paragone fra i diversi livelli di potere e l’analisi delle percentuali delle donne nei parlamenti nazionali e al Parlamento Europeo. Vi invito a procurarvi la pubblicazione presso il CCRE (www.ccre.org) per maggiori dettagli.
Abbiamo voluto analizzare il ruolo delle Istituzioni e degli organi europei nella promozione della parità a livello locale in Europa, al di là delle quote che sono senza dubbio lo strumento cruciale se si vuole aumentare il livello di rappresentazione delle donne nella vita politica.
Il CCRE continua ad essere un « modello » su questo argomento. Sono fiera di poter dire ancora una volta che il CCRE è stata una delle organizzazioni all’avanguardia in Europa, e che ho lavorato per questo. Oggi la parità è una priorità nell’agenda politica del CCRE ed è rispettata dai suoi organi dirigenti. Ma altre organizzazioni hanno fatto ultimamente un grande sforzo ed hanno aiutato grandi cambiamenti nei paesi Europei. Vorrei citare il Congresso dei poteri locali di Strasburgo che ha senza dubbio influenzato i grandi progressi che si possono notare nei Balcani (abbiamo già parlato dell’Albania, del Montenegro, della Croazia, ecc. ).
La ricerca si sofferma anche sugli ostacoli, le regressioni dell’uguaglianza uomo/donna, le possibili cause e le prospettive. Vasto dibattito ! La violenza alla quale assistiamo oggi nei rapporti fra uomini e donne ed i casi di femminicidi quotidiani devono allertarci sulla gravità della questione.
L’analisi della partecipazione delle donne alla vita politica in Europa, a tutti i livelli, conferma attraverso le cifre l’efficacia delle quote e dimostra i progressi incoraggianti sulla partecipazione delle donne nella presa di decisione pubblica. Ci dice anche che la lotta per la parità vede una tappa fondamentale : quella del passaggio dal discorso politico a delle vere e proprie iniziative, dalle parole agli atti !
L’uguaglianza fra uomini e donne è un diritto ma anche una questione politica, poichè è legata al buon governo e alla democrazia. E’ per questo che le Nazioni Unite l’ hanno inserita fra i 17 obiettivi da realizzare nel quadro dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile del nostro pianeta.
Sono onorata di poter contribuire a questa lotta nel quadro della mia missione presso CGLU (www.uclg.org). In questo contesto la pubblicazione del CCRE, con dei dati sull’Europa, è un esempio da seguire per gli altri continenti poichè questi dati, che ci permettono di misurare la partecipazione delle donne nella presa di decisione, in particolar modo a livello locale, sono un indice importante per l’obiettivo 5 dell’Agenda 2030 dedicato all’uguaglianza di genere.
1) 41 paesi Europei nei quali il CCRE è presente con le sue associazioni nazionali